CONVALESCENZE



In questo breve post pre-vacanze voglio illustrare quello che di norma succede nei film quando c'è un contuso/ferito/infortunato.

Abbiamo già parlato di quello che succede negli scontri tra bene e male e della diversità di trattamento tra buono e cattivo, ora invece parliamo di infortuni più in generale.

Tanto per iniziare, nei film, oggetti come vetrate rotte non sono pericolosi, te ne si può rompere una sulla testa e rimarrai illeso, salvo (se sei un cattivo) rimanere infilzato da una scheggia con mole pari alla tua.

Altra cosa già accennata, ma da rielencare per correttezza, è la resistenza nelle scazzottate. Infatti una serie di pugni in faccia al massimo ti creano un po di lividi, un sopracciglio/labbro rotto e un podi sangue dal naso. Cose che comunque si cureranno con un cerotto e un po di disinfettante che di norma vengono applicati dalla "bella" del film, che di rimprovera il "duro" (che diventa un bambinone per l'occasione) di non stare fermo e che se starà fermo sentirà meno male.

Poi ci sono le fasciature e le ingessature. Queste ultime in particolare solitamente servono per far si che una frattura non scomponga evitando cosi problemi ben più grossi; nei film invece queste servono solo a tentare di contenere l'esuberanza del protagonista, che alla prima scena d'azione di libererà del peso, tornando a usare l'arto come prima (dopo aver scrocchiato un po le ossa e il collo).
Quindi in sostanza la durata della convalescenza per una frattura, distorsione, etc, è sempre pari al tempo che serve per tornare in azione... mediamente 1/2 giorni.

Le pallottole sono senzienti. Quando si viene colpiti da una pallottola questa deciderà di fermarsi o "uscire senza colpire organi vitali" (con frase "qualche centimetro più in la ed eri spacciato" annessa) a seconda se la scena lo permette: se c'è un dottore e/o se la battaglia finisce dopo questa pallottola appunto. In ogni caso un protagonista che si rispetti opta spesso per la seconda delle due opzioni, mentre il suo partner meno importante ha meno chances. In questo caso il protagonista starà con lui fino alla fine, prima incoraggiandolo e convincendolo che ce la farà tamponandogli la ferita, poi promettendo di vendicarlo mentre lo abbraccia. Mentre il poverò malcapitato lo tranquillizza dicendo che è finita, che sente freddo, che non sente più niente, di dire a sua moglie che la ama e, nei film più datati, che vede una luce.

Per ora mi fermo, certo come sempre di non aver detto tutto, cosa che può servire a voi per commentare o a me per post futuri, e vi auguro buone vacanze...

5 commenti:

  1. "rimprovera il "duro" (che diventa un bambinone per l'occasione) di non stare fermo e che se starà fermo sentirà meno male." - WIN. Non riesco ad aggiungere altro.

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  3. ...e cmq, il buono, se proprioproprioproprio è costretto in un letto d'ospedale egli risolverà il caso da lì.

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    1. O gli verrà teso un agguato da una sedicente scagnozza del cattivo vestita da infermiera o da un massiccio scagnozzo vestito probabilmente da medico/poliziotto

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